SPIGOLATURE
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Non so voi, ma io sono cresciuta a pane e La Settimana Enigmistica.
Da piccola accompagnavo mio papà dal giornalaio il sabato; da sposata la compravo il venerdì, ora l’appuntamento con lei è di giovedì. Cambiato il giorno ma non il rito del suo acquisto: appena in mano è tropo forte la curiosità di scoprire come andava risolto quel rebus che mi ha fatto rompere la testa tutta la settimana: oppure quella parola che mi mancava per completare il cruciverba di Bartezzaghi…Così, subito, per strada, vado a pagina 46.
A casa, invece, dalla prima all’ultima pagina, in ordine, leggo le barzellette, le strisce che non sono più di Andy Capp, le Risate a denti stretti, le rubriche varie.
Alla pagina 12 non mi perdo mai le “spigolature”: piccoli fatti storici, seri, semi seri, notiziole prese qua là. Amene curiosità: semi buttati lì, per chi vuole raccoglierli e farli germogliare o per chi si accontenta di leggerle, sorridere e passare oltre.
Anch’io ho raccolto le mie “spigolature”: aneddoti, accidenti, inciampi nei quali durante la mia vita mi sono imbattuta, spigoli nei quali mi ci sono picchiata dentro e che a volte mi hanno fatto tanto male. Ma tutti importanti perché mi hanno aiutato a crescere: mi hanno dato l’opportunità di riflettere e mi sono serviti a capire tante cose.
Grazie a loro ho imparato che la vita è un lavoro costante di smussatura per rendere più morbido e facile il nostro percorso e per essere maggiormente in sintonia con chi incontriamo.
Così li ho scritti e raccontati in forma di brevi storie, piccole avventure …spigolature, appunto.
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