Persona o donna?
dialogo immaginario tra Oriana Fallaci e Arianna
"E se in alcuni paesi le donne sono così cretine da accettare il chador anzi il lenzuolo da cui si guarda attraverso una fitta rete posta all'altezza degli occhi, peggio per loro. Se sono così scimunite da accettare di non andare a scuola, di non andare dal dottore, di non farsi fotografare, eccetera, lo stesso. Se sono così michione da sposare uno stronzo che vuole quattro mogli più un harem di concubine, idem."
da "La rabbia e l'orgoglio".
(Oriana scelse di vivere in America, un auto-esilio a riparo da "un'Italia i cui valori giacevano nella spazzatura").
Quando vediamo una donna araba col burka e il suo abito, ricordiamoci che:
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i primi pantaloni furono indossati più di 2000 anni fa dalle donne della Persia (la patria dei talebani!);
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per arrivare a essere indossati dalle donne occidentali si è dovuto passare:
- attraverso il rogo di Giovanna d’Arco;
- il camuffamento di Aurore Dupin (al secolo George Sand);
- il lavoro massacrante delle donne inglesi in miniera (alle quali, bontà loro, era concesso);
- i 5 giorni di prigione dell’americana Helene Hulick;
In Italia, il primo caso “tollerato” fu quello della nostra aviatrice a marchesa Carina Massone Negrone di Cambiaso (il suo essere nobile le fu di aiuto).
Il vero sfondamento è avvenuto solo negli anni Sessanta quando i jeans e l’anticonformismo degli hippies arrivarono anche da noi (nonostante gli strali dell’arcivescovo di Genova Giuseppe Siri) e comunque fino agli anni settanta una donna italiana era guardata con riprovazione, se non addirittura considerata immorale, quando indossava i pantaloni. (In Italia la donna è sempre stata vista solamente come madre e moglie);
http://losbuffo.com/2018/03/26/i-pantaloni-da-donna-breve-storia-di-una-lunga-battaglia/
Quindi rammentiamo pure che:
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il diritto di voto alle donne italiane è stato dato solo nel 1945;
https://www.robadadonne.it/179105/suffragio-universale-femminile-lotta/
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il delitto d’onore e matrimonio riparatore sono stati abrogati nel 1981;
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fino a gli anni 50, in Sicilia, la mattina seguente la prima notte di nozze, si usava ancora stendere le lenzuola macchiate di sangue;
http://castelvetrano.primapaginasicilia.it/la-verginita-virtu-imprescindibile-donna/
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ancor oggi, in Sardegna, le vedove anziane portano il fazzoletto in testa e vestono di nero;
In tutto questo, però, abbiamo avuto il movimento femminista che ha contribuito alla “conquista” del:
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diritto di abortire: ma nessuna femminista ha mai spiegato ad una donna (magari minorenne) cosa voglia dire “abortire”, cosa implica psicologicamente per lei una decisione simile. Soprattutto se è LEI che ha l’ultima parola, perché è “suo” il corpo. E alla “sua” mente, chi ci ha mai pensato????;
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diritto al lavoro: ma nessuna femminista ha mai preso un uomo e gli ha spiegato come si fa a stirare, lavare, cucinare ma soprattutto a “fare” il padre.
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diritto allo scioglimento del matrimonio: ma nessuna femminista ha mai spiegato ad un uomo e a una donna che ci si può separare come coppia ma che come genitori si rimane uniti “per sempre”.
Quindi quando vediamo una donna araba indossare il burka e giustamente soffriamo per lei (e magari la compatiamo anche un po’), riflettiamo un attimo e scopriremo che anche noi donne italiane lo abbiamo ancora: non è un pezzo materiale di stoffa ma, peggio, è un manto culturale per il quale ci vorranno ancora generazioni affinché possiamo perderlo del tutto.
Io stessa ne sono stata una vittima e non credo neanche, purtroppo, di essere stata l’ultima monaca di Monza…
Se hai già letto la mia storia...capirai.
Arianna de "Io sono una famiglia - il gabbiano"